Quella svolta epocale nel reprimere i reati contro l’ambiente
IL TEMA DELLA SETTIMANA Si deve ritenere una svolta epocale quella che mette a disposizione degli organi dell’apparato repressivo dello Stato ben sei nuove figure di delitti contro l’ambiente. A sostenerlo è il sostituto procuratore antimafia e antiterrorismo, Roberto Pennisi, per il quale l’«aggravante ambientale» inserita nella nuova normativa, costituisce una novità rivoluzionaria - la cui portata potrà misurarsi solo attraverso l’applicazione giurisprudenziale - che adegua finalmente la nostra legislazione ordinaria ai precetti costituzionali e agli insegnamenti della Consulta in tema di ambiente, e proietta la legislazione italiana ai vertici tra quelle dei Paesi dell’Unione europea.