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Negata l’esistenza del diritto a non nascere

L’affermazione di una responsabilità del medico verso il nato aprirebbe la strada a un'analoga colpa della madre, che, benché correttamente informata, abbia portato a termine la gravidanza: dato che riconoscere la facoltà di non venire al mondo malati comporterebbe, quale simmetrico termine del rapporto giuridico, l’obbligo della donna di abortire.

Eugenio Sacchettini

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