Numero 48 -


Il via al risarcimento per il lavoratore prescinde dall’intento persecutorio

La Corte di cassazione ribadisce che «al di là della tassonomia e della qualificazione come mobbing e straining, quello che conta… è che il fatto commesso, anche isolatamente, sia un fatto illecito ex articolo 2087 c.c. da cui sia derivata la violazione di interessi protetti del lavoratore al più elevato livello dell’ordinamento.

Maria Cristina Campagnoli

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