Sicurezza e privacy, le contraddizioni della banca del Dna
IL TEMA DELLA SETTIMANA Non si raccolgono dati se non si ha l’intenzione di usarli. Leggendo le 235 pagine dell’ultima Relazione del Garante della privacy viene in mente questo principio banale, che apre le porte al dibattito sulle esigenze di tutela dell’ordine pubblico e il rapporto con la riservatezza dei cittadini. A tal proposito, per Alessandro Corneli nel futuro la domanda di dati e informazioni - nella forma grezza o elaborata - aumenterà in modo esponenziale. Questo trend dei prossimi anni apre le porte a una nuova sfida per le società democratiche: combinare il diritto alla privacy con un aumento delle libertà individuali.