Il provvedimento sulla riforma dell'ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura - approvato dal Consiglio dei ministri l'11 febbraio scorso e ora all'esame della Camera - è un atto composito di cui, per ovvie esigenze di sintesi, il professore Giovanni Verde esamina i punti salienti: come i criteri di assegnazione degli incarichi, l'accesso alle funzioni presso la Cassazione, la carriera oppure il delicato tema del rapporto tra magistrati e politica.

Con l’ulteriore sentenza n. 6500 del 28 febbraio 2022, le sezioni Unite della Suprema corte di cassazione, che fa seguito a quella complementare di contenuti del 1° febbraio 2022 n. 3086, fanno chiarezza circa i contorni dello strumento della consulenza tecnica d’ufficio, così “rompendo”, per usare le parole della Suprema corte, il diaframma tra gli atti di causa e la realtà materiale che di regola il giudice potrebbe conoscere solo per il tramite dell’attività delle parti ( per il testo della sentenza della Corte di cassazione: ntplusdiritto.ilsole24ore.com).

La lettura delle sezioni Unite n. 6500 del 28 febbraio 2022 è interessante in relazione agli apporti dei cinque principi di diritto espressi e alla complessa ricostruzione di riferimenti giurisprudenziali e dottrinari in essa contenuta.

Data retention e regime transitorio; niente reati anche per i fatti precedenti all'appropriazione dell'imposta di soggiorno; l'assegno divorzile si riduce se il beneficiario ottiene un trasferimento; la cancellazione dall'albo del difensore è causa di interruzione del giudizio: sono questi i temi oggetto di attenzione delle diverse corti

Le Sezioni unite della Cassazione, con la sentenza 4696/2022, affermano che il debitore ammesso al concordato preventivo omologato, che si dimostra insolvente nel pagamento dei debiti concordatari può essere dichiarato fallito, su istanza dei creditori, del Pm o sua, anche prima e indipendentemente dalla risoluzione del concordato.

Questa sentenza solleva più questioni di quelle che risolve: occorre, infatti, stabilire quale regime si dovrà applicare in relazione alla procedura di liquidazione giudiziale a partire dal 16 maggio p.v.

La violazione dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto assume rilievo non solo in caso di rottura ingiustificata delle trattative ma anche nel caso in cui il contratto concluso sia valido e, tuttavia, risulti pregiudizievole per la parte vittima dell’altrui comportamento scorretto. Lo dice la Cassazione con la sentenza n. 4715/2022.

Nella fattispecie esaminata nella causa, decisa dalla Suprema corte con la sentenza n. 4715/2022, si è verificata una situazione che spesso accade nei rapporti tra i legali e i propri clienti, specialmente quando quest’ultimi sono di rilevante importanza, come nel caso di banche, assicurazioni o società di grandi dimensioni.

Integra il reato contro la fede pubblica l'omessa comunicazione del sopravvenuto stato di detenzione di un familiare (nella specie, un figlio), quale causa di riduzione del beneficio del cosiddetto reddito di cittadinanza. Così la Cassazione sentenza 1351/2022.

La Terza sezione penale di Piazza Cavour ha rigettato il ricorso per cassazione di un indagato che si era visto respingere dal Tribunale della libertà il riesame avverso il decreto di sequestro preventivo funzionale alla confisca di somme ritenute profitto del reato e, quindi, indebitamente percepite.

La prima decisione della plenaria (sentenza 4/2022) dell'"era Frattini" torna sul tema dell'accesso ai documenti amministrativi, al fine di fornire alcune rilevanti precisazioni e indicazioni in merito agli obblighi delle parti, con particolare riferimento, sul versante soggettivo, ai concessionari in ambito impositivo e, sul versante oggettivo, agli obblighi di conservazione e di attestazione.

Dopo gli arresti evolutivi dettati in tema di accesso civico agli atti delle gare d'appalto (decisione n. 10 del 2020), e di accesso difensivo (decisioni nn. 19 – 21 del 2021) il Supremo Consesso pone un ulteriore tassello sulla strada del consolidamento della trasparenza amministrativa in senso lato, estesa sia soggettivamente che oggettivamente

Diritto di cronaca o trasmissione di "informazioni privilegiate" in grado di alterare il mercato? Quali limiti ha un giornalista nella comunicazione preliminare ad alcune fonti o nella pubblicazione di articoli che riportano voci sull'acquisizione di titoli di un'azienda che possono incidere sulle quotazioni? A queste domande ha risposto la Corte di giustizia dell'Unione europea con la sentenza depositata il 15 marzo 2022 nella causa C-302/20 con la quale gli eurogiudici hanno stabilito, in sostanza, una "superiorità" della libertà di stampa, anche nella sua attività preparatoria ( per il testo della sentenza della Corte di giustiziadell’Unione europea: ntplusdiritto.ilsole24ore.com).