CIVILE

I contratti derivati IRS  (Interest Rate Swap)

LA QUESTIONE È nullo per difetto di causa il contratto di interest rate swap over the counter che comporti la creazione di un'alea non razionale, intendendosi tale la possibilità per le parti di conoscere l'esatta determinazione del rischio assunto (ivi compresi i c.d. costi impliciti e il mark to market).

Le condizioni di validità del contratto derivato Interest Rate Swap

L'ANALISI DELLA DECISIONE È nullo il contratto derivato IRS non preceduto da una verifica delle condizioni e delle tendenze di mercato riferite ai fattori variabili inseriti nel contratto oppure strutturato in maniera tale che il cliente sia sempre destinato, sulla base di una valutazione ex ante , a corrispondere un prezzo giacché, in questo caso, i rischi sarebbero assunti al buio o non risulterebbero bilanciati da alcun vantaggio sensibile.

La responsabilità per i danni provocati dal fumo è solo del fumatore e non del produttore di tabacco

LA QUESTIONE Uno smodato consumo di sigarette da parte del consumatore consente di escludere ogni responsabilità del produttore di sigarette, sia ai sensi dell'art. 2043 c.c., sia a norma dell'art. 2050 c.c., in ragione del fatto che nell'accertamento della responsabilità civile il primo presupposto da appurare è la sussistenza del nesso di causalità tra la condotta lesiva e l'evento dannoso.

Danno da fumo di sigaretta e nesso di causalità

L'ANALISI DELLA DECISIONE Il soggetto fumatore che asserisca di aver sviluppato una patologia in conseguenza del consumo di prodotti a base di nicotina, dovrà provare il nesso di causalità tra la patologia sviluppata (un carcinoma ai polmoni) e la fruizione delle sigarette, non potendo addurre, a propria giustificazione, nonostante il consumo continuato e con un frequenza apprezzabile, il fatto che sulla confezione delle sigarette venga indicata la dicitura “light”, essendo ben noti gli effetti del tabagismo (a qualsiasi dosaggio) sull’organismo umano in conseguenza di utilizzo frequente e prolungato nel tempo.

PENALE

Decisione del giudice appello sugli effetti civili nel caso di estinzione del reato

LA QUESTIONE Il giudice di secondo grado, pur prendendo atto della sopravvenuta causa estintiva del reato, proprio per la presenza della parte civile, lungi dal potersi limitare alla mera constatazione dell'assenza della prova dell'innocenza dell'imputato, ai fini delle statuizioni civili è chiamato a valutare approfonditamente il compendio probatorio ovvero a verificare compiutamente la sussistenza della eventuale causa di nullità o di inutilizzabilità eccepita dalla difesa.

Prescrizione del reato in appello: i confini di valutazione della Corte sugli effetti civili del reato determinati in primo grado

LA QUESTIONE Laddove sia stata pronunciata sentenza di condanna alla restituzione o al risarcimento del danno cagionato dal reato a favore della parte civile, il Giudice dell’impugnazione, nel pronunciare sentenza di estinzione del reato per amnistia o prescrizione, deve decidere sull’impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili.

Compravendite online integranti condotte di truffa

LA QUESTIONE Il profitto delle c.d. truffe online poste a segno mediante la previsione di versamenti di soldi su carte prepagate si realizza in maniera automatica nello stesso momento in cui è eseguito l'accredito della somma da parte della vittima, senza che sia necessario che il denaro sia riscosso dall'agente.

La truffa postepay

L'ANALISI DELLA DECISIONE Si versa in un caso di truffa aggravata dalla “minorata difesa”, allorquando l'autore si avvale di canali di commercio per ammantare di serietà l'affare e dello strumento telematico per ostacolare l'esercizio della normale diligenza nella conduzione di compravendite, dovendosi l'acquirente affidare alla promessa del venditore dopo aver disposto del suo patrimonio. Ne discende che la causa di non punibilità di cui all’art. 131 bis c.p. risulta, allora, sempre inapplicabile nei casi di specie.

AMMINISTRATIVO

Inadempimento dell’obbligo vaccinale: la delibera di sospensione dall’esercizio della professione sanitaria non è impugnabile autonomamente

L'ANALISI DELLA DECISIONE È inammissibile il ricorso avverso la delibera di sospensione dall’esercizio della professione adottata dall’Ordine professionale ex art. 4, comma 7, d.lgs. 44/21. Essa, infatti, è una mera comunicazione dell’intervenuto accertamento dell’inadempimento all’obbligo vaccinale, già operato dall’Azienda sanitaria ai sensi del comma 6 del medesimo articolo, e delle relative conseguenze giuridiche, improduttiva di effetti giuridici ulteriori rispetto all’atto comunicato.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Armi

    Ambiente e territorio

    Acque

    Appalti

  2. b

    Beni culturali e ambientali

  3. c

    Contratto bancario

    Concorrenza

    Condominio

    Contratto

    Circolazione stradale

    Concorsi ed esami

  4. d

    Demanio e patrimonio

  5. e

    Esecuzione civile

    Edilizia e urbanistica

    Espropriazioni

  6. f

    Fallimento

  7. g

    Guardia di Finanza

  8. i

    Immigrazione e stranieri

  9. l

    Lavoro e formazione

    Locazioni

  10. m

    Mediazione

  11. n

    Notificazioni

  12. p

    Prescrizione

    Previdenza e assistenza

    Procedimenti speciali

    Processo civile

    Processo penale

    Privacy

    Procedimento amministrativo

    Pubblico impiego

  13. r

    Responsabilità e risarcimento

    Responsabilità patrimoniale

    Responsabilità medica

    Reati contro il patrimonio

    Reati contro la famiglia

    Reati contro la fede pubblica

    Reati contro la pubblica amministrazione

    Reati tributari

    Reato

  14. s

    Sanzioni

    Separazione e divorzio

    Sentenza penale

    Stupefacenti

    Sanità e bioetica

  15. u

    Usucapione

    Università

loader