PRIMO PIANO

EDITORIALE

Ucpi, il diritto penale deve essere liberale oppure non esiste

IL TEMA DELLA SETTIMANA Diffondere la conoscenza del diritto penale liberale e del giusto processo, sollecitarne lo studio, l’approfondimento, la discussione e il confronto critico nelle Università, nelle scuole, in Parlamento, nella politica, nei media. È questo l’obiettivo che si prefigge il Manifesto delle Camere penali italiane, candidato a essere il punto di riferimento e di coagulo di tutti coloro che, nella comunità dei giuristi come nelle istituzioni, credono alla forza dei principi costituzionali e liberali della presunzione di non colpevolezza, eccezionalità della privazione della libertà personale, proporzionalità della sanzione, finalità rieducativa della pena, ragionevole durata di un processo.

Il Manifesto dell’Unione: i trentacinque principi presentati alla “Statale”

Quella che segue è una sintesi della prefazione al Manifesto del Diritto Penale liberale e del Giusto Processo, presentato presso l’Università Statale di Milano dall’Unione delle Camere Penali Italiane lo scorso 10 e 11 maggio. I 35 principi di cui il Manifesto è costituito sono stati discussi da una trentina tra i più autorevoli docenti di diritto e di procedura penale di tutte le Università Italiane.

LEGISLAZIONE

PRASSI

GIURISPRUDENZA

Le “oscillazioni” sull’immutabilità del giudice

L’appuntamento odierno, in materia processual-penale, si sofferma sulle oscillazioni della giurisprudenza di legittimità circa la portata applicativa del principio di immutabilità del giudice, sia per quanto attiene all’esatta individuazione della fase dibattimentale in cui esso opera, sia sul modo di intendere il silenzio delle parti in caso di mancata rinnovazione dell’istruttoria a seguito di mutamento della composizione soggettiva del giudicante; un doppio contrasto su cui sono chiamate a pronunciarsi, nei prossimi mesi, le sezioni Unite penali della Cassazione.

Aziende agricole, fallibili anche quelle commerciali

Assoggettamento al fallimento per l'impresa agricola che ha esercitato in via prevalente l'attività commerciale; per affido esclusivo non basta la Pas accertata dal Ctu; Mae eseguibile anche con cella inferiore a tre metri; atto del notaio non è decisione. Sono alcuni principi contenuti nelle sentenze della settimana.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Medical malpractice: il Tribunale di Milano liquida anche i danni non patrimoniali sotto forma di rendita

Stante la oggettiva gravità della situazione, il carattere permanente del danno e l’impossibilità di stabilire, in modo oggettivo, una durata presumibile della vita della danneggiata (ormai già in età molto avanzata), ritiene il Tribunale con sentenza 14703 del 2019 di provvedere, ai sensi dell’articolo 2057 del Cc, mediante la costituzione di una rendita vitalizia.

Onere della prova alla parte che ne ha materiale disponibilità

Il giudice di legittimità, chiamato a decidere sulla controversia sottoposta al suo esame, ha dovuto investire le sezioni Unite per decidere se nelle azioni edilizie di cui agli articoli 1490 e 1492 del Cc gravi sul compratore l’onere di provare l’esistenza dei vizi o se, invece, spetti al venditore dimostrare di aver consegnato la cosa priva di difetti.

PENALE

GIURISPRUDENZA

La riforma della condanna va ben motivata

La tesi abbracciata in appello peccava sotto due prospettive: insufficienza motivazionale e violazione dei dettami cui occorre orientarsi per assicurare alla persona offesa tutte le garanzie processuali. Sono queste le strutturate matrici su cui i giudici di Piazza Cavour demandano ad altra Corte territoriale di procedere a un rinnovato giudizio degli accadimenti.

AMMINISTRATIVO

Per definire una società “a controllo pubblico” non basta verificare la maggioranza dei soci

Per le Sezioni Riunite della Corte dei conti (sentenza 16/2019) per poter definire una società a controllo pubblico, ed applicare le disposizioni restrittive previste dal Dlgs 175/2017, Testo unico delle società partecipate, non è sufficiente che i soci pubblici abbiano la maggioranza dei voti in assemblea e in consiglio di amministrazione, ma va fatta una verifica sui poteri che le norme statutarie ed i patti parasociali attribuiscono, effettivamente, ai soci pubblici.

I giudici contabili non affrontano il nodo interpretativo

La nozione di “società a controllo pubblico” delineata in senso riduttivo dalla sentenza in commento rischia di portare alla disapplicazione di importanti disposizioni del blocco normativo rispetto a situazioni societarie pubbliche certamente rilevanti sotto il profilo della necessità di trasparenza.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Condominio: l’obbligo di pagamento previsto dall’assemblea per spese di manutenzione è materia di tipo contrattuale

Con la pronuncia depositata l'8 maggio, nella causa C-25/18, la Corte di giustizia ha precisato la corretta qualificazione di una controversia vertente sul mancato pagamento delle quote condominiali e i criteri per individuare il giudice competente, fornendo anche i parametri per effettuare una corretta classificazione del contratto e, quindi, della successiva legge applicabile.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Alimenti e bevande

  2. c

    Competenza e giurisdizione

    Condominio

  3. e

    Esecuzione penale

  4. f

    Famiglia e filiazione

  5. g

    Giustizia

  6. i

    Impugnazioni

  7. r

    Responsabilità e risarcimento

    Reati contro la persona

    Reati tributari

    Reati contro il patrimonio

    Reati contro la pubblica amministrazione

    Reato

  8. s

    Società e imprese

  9. u

    Unione Europea

  10. v

    Vendita

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