PRIMO PIANO
EDITORIALE
La pandemia ha sconvolto abitudini e regole consolidate, colpendo tutti, anche gli aspiranti avvocati per i quali il Covid-19 si sta trasformando in una sorte di via crucis a destinazione incerta. Anche le ultime "stazioni" costituite dal nuovo formato delle prove, soltanto orali, delineato dal decreto-legge 13 marzo 2021 n. 31, si preannunciano cariche di sofferenze. Per Marcello Clarich solo l'esperienza dirà se il nuovo sistema raggiungerà gli obiettivi : chiudere la sessione entro l'autunno e selezionare buoni avvocati.
LEGISLAZIONE
Il decreto legge 31/2021 contiene misure urgenti in materia di svolgimento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Gli obiettivi che il Dl n. 31 del 2021 persegue sono i consueti: «fare presto e bene», ovvero attribuire l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato soltanto ai candidati che sono preparati e concludere l'intera procedura prima del dicembre 2021, allorché ci si auspica l'esame potrà essere nuovamente articolato in prove scritte e orali.
Per maggiore chiarezza espositiva, prima di passare in rassegna le particolarità della nuova «prima prova orale», viene tratteggiata la disciplina comune a entrambe le prove orali.
GIURISPRUDENZA
Le sentenze della Consulta sulle tutele ai minori nati con fecondazione etorologa. Accertamento separato dell'interesse alla diffusione delle immagini. Dpcm e zone rosse: niente reato per la falsa autocertificazione. Framing, più garanzie per l'autore. Sono solo alcuni dei temi affrontati dai giudici in settimana.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
Nella sentenza n. 32 (redattrice Silvana Sciarra), la Consulta ha dichiarato inammissibili le questioni sollevate dal Tribunale di Padova, con riferimento agli articoli 8 e 9 della legge 19 febbraio 2004, n.40 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita) e dell'articolo 250 del codice civile.
Ancora una volta, la Corte costituzionale ritorna sul tema dei legami affettivi e familiari sussisteti tra bambini e genitore non biologico (cd. genitore d'intenzione): e, in questa occasione, preannuncia una falcidia costituzionale in caso di ulteriore inerzia del Legislatore.
Nelle motivazioni della sentenza n. 33 la Corte costituzionale ha deciso la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Cassazione sull'impossibilità di riconoscere in Italia una sentenza straniera di attribuzione dello stato di genitori a due uomini italiani uniti civilmente, che abbiano fatto ricorso alla maternità surrogata all'estero.
La Corte costituzionale torna ad affrontare il tema dello status giuridico dei bambini nati a seguito di gestazione per altri (cd. maternità surrogata), lasciando ancora pendenti le questioni problematiche.
PENALE
GIURISPRUDENZA
La riforma dell'abuso d'ufficio, allorquando limita la rilevanza penale escludendo le condotte non qualificate da margini di discrezionalità, ha inteso fare riferimento non solamente ai casi in cui la violazione ha a oggetto una specifica regola di condotta connessa all'esercizio di un potere già in origine previsto da una norma come del tutto vincolato ma anche ai casi riguardanti l'inosservanza di una regola di condotta collegata allo svolgimento di un potere che sia divenuto in concreto vincolato per le scelte fatte dal pubblico agente prima dell'adozione dell'atto o del comportamento in cui si sostanzia l'abuso d'ufficio. Così la Cassazione, sentenza 8057/2021.
La sentenza attesta della fibrillazione giurisprudenziale che sta accompagnando le prime letture interpretative del novum normativo introdotto dall’articolo 23 del decreto legge 16 luglio 2020 n. 76, recante «misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale», convertito dalla legge 11 settembre 2020 n. 120 (testo coordinato in “ Gazzetta Ufficiale ” n. 228 del 14 settembre 2020), che ha modificato l’articolo 323 del Cp.
AMMINISTRATIVO
La scelta, compiuta in sede di pianificazione generale, d'imprimere una peculiare destinazione urbanistica a una zona non necessita di particolare motivazione, in quanto essa trova giustificazione nei criteri generali di ordine tecnico-discrezionale seguiti nella impostazione del piano. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, sentenza 12 marzo 2021 n. 2152
Il Consiglio di Stato con la pronuncia n. 2152 del 12 marzo 2021, ha rigettato l'appello proposto da una società immobiliare avverso una variante specifica al piano regolatore generale che ha modificato la destinazione urbanistica di un ambito territoriale comprensivo di terreni di sua proprietà.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
La sentenza depositata il 9 marzo della Cedu (Benitez Moriana e Inigo Fernandez contro Spagna, ricorsi n. 36537/15 e n. 36539/15) è destinata ad avere effetti in tutti i casi in cui viene in rilievo l'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che assicura il diritto alla libertà di espressione, incluso quello di ricevere informazioni, con riguardo alla previsione di sanzioni penali predisposte per tutelare il diritto alla reputazione ( per il testo della sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo : ntplusdiritto.ilsole24ore.com).