CIVILE
LA QUESTIONE Nell’applicazione dei criteri di selezione del personale da licenziare, nell’ambito di una procedura di collettivo ex l. 223/1991, il datore di lavoro è tenuto ad individuare a priori gli elementi oggettivi da valorizzare e la rilevanza da assegnare a ciascuno di essi così da consentirne la verifica giudiziale e da pervenire ad una graduatoria rigida e definitiva senza alcuna considerazione di carattere soggettivo e discrezionale, valutazione non può comunque incidere nella formazione della graduatoria.
L'ANALISI DELLA DECISIONE La scelta dei lavoratori da licenziare non è discrezionale, l’impresa deve infatti attenersi ai criteri stabiliti dalla contrattazione collettiva. Q ualora manchino tali previsioni è la stessa legge n. 223/1991 a stabilire dei criteri generali in base ai quali il datore deve intimare il licenziamento, ovvero: a) i carichi di famiglia; b) l’ anzianità del lavoratore; c) l e esigenze tecniche , produttive e organizzative dell’impresa.
LA QUESTIONE L'inadempimento rilevante nell'azione di responsabilità per risarcimento del danno nelle obbligazioni cd. di comportamento è solo quello costituente causa o concausa efficiente del danno. Il paziente, che affermi di aver subito un danno a seguito di un'operazione medica, non può limitarsi ad allegare un qualsiasi inadempimento, dovendo dedurre l'esistenza di un'inadempienza astrattamente efficiente alla produzione del danno.
L'ANALISI DELLA DECISIONE La sentenza in commento ci permette di esaminare la responsabilità medica, anche alla luce delle recenti novità legislative e giurisprudenziali, e fornisce conclusioni certe nella complessa materia della colpa professionale medica. La fattispecie va analizzata partendo da una preliminare precisazione in ordine sia alla natura giuridica della responsabilità alla stregua della stessa configurabile che ai criteri che governano il riparto dell'onere della prova in materia di responsabilità professionale.
PENALE
LA QUESTIONE Il pagamento di merci effettuato mediante assegni di conto corrente privi di copertura, non costituisce, di regola, circostanza da sola sufficiente ai fini della realizzazione della materialità del delitto di truffa contrattuale, in quanto non integra raggiro idoneo a trarre in inganno il soggetto passivo inducendolo alla conclusione del contratto.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Nella sentenza in oggetto, Il Tribunale penale di Cagliari ha ribadito il principio che non è la semplice lesione del patrimonio del soggetto passivo a poter far configurare tale ipotesi delittuosa, ma è necessario, appunto, che il soggetto attivo ponga tutta una serie di artifizi e raggiri che vanno ad intaccare quella cosiddetta “buona fede” contrattuale, tutelata anche dal codice civile all’art. 1337 c.c.
LA QUESTIONE Lo status di stranieri, asseritamente sprovvisti di lavoro ed in condizioni di disagio economico, degli autori di una condotta furtiva realizzata ai danni di una gioielleria, aggravata dall'aver commesso il fatto in tre o più persone, dalla destrezza e dall'uso del mezzo fraudolento, non può ritenersi circostanza idonea ad attenuare il disvalore del fatto criminoso. Nella descritta ipotesi (nella specie ricorrente), peraltro, l'azione delittuosa non risulta avere ad oggetto beni di prima necessità, di talché a nulla rileva l'anzidetto status.
L'ANALISI DELLA DECISIONE La condotta di destrezza è, dunque, quel comportamento significativamente volto all'approfittamento di una qualunque situazione di tempo e di luogo idonea a svisare l'attenzione della persona offesa, distogliendola dal controllo e dal possesso della cosa ( Cass. Sez. III, 01-10-2007, n. 35872; Sez. I, 25.3.1998, n. 3763) .
AMMINISTRATIVO
LA QUESTIONE L'accesso ai documenti amministrativi è la regola ed il rifiuto è l'eccezione, da dimostrare sempre e comunque con chiara, esauriente e convincente motivazione. Corollario di tale regole è che il silenzio serbato su istanze d'accesso è ipotesi ancor più eccezionale, da circoscrivere in ambiti limitatissimi di domande palesemente pretestuose, incerte, vaghe, emulative
L'ANALISI DELLA DECISIONE L’accesso individuale o collettivo se esercitato da enti esponenziali, si è poi coniugato – rafforzandosi – con la trasparenza, cui il legislatore ha fatto obbligo sempre più spinto e cogente all’Amministrazione ritenendo che la divulgazione, aiutata dai diffusi sistemi telematici di uso comune, costituisca strumento e di controllo generalizzato ostativo (o, quanto meno, contenitivo) del malaffare e di partecipazione sociale alla gestione della cosa pubblica sia nella fase di adozione di leggi, regolamenti e atti generali (come nel caso degli stakeholders cui sottoporre preventivamente bozze di riforme di legge o linee guida), che nella fase attuativa strictu sensu (come nel caso degli appalti pubblici e dell’apparato burocratico per i quali è fatto obbligo, ad esempio, di rendere noti – rispettivamente - gli affidamenti e la performance ).
LA QUESTIONE E’ illegittimo il provvedimento di esclusione da una gara di appalto adottato in assenza di adeguata valutazione circa l’effettiva incidenza di un provvedimento sanzionatorio sulla moralità professionale nei termini stabiliti dalla norma di riferimento del Codice degli Appalti (art. 80 d. lgs. 50/16) che, peraltro, esclude nella nuova formulazione ogni forma di automatismo escludente contemplando un meccanismo per così dire riabilitativo.
L'ANALISI DELLA DECISIONE È legittima l'esclusione da una procedura di gara di un consorzio, precedentemente destinatario di un provvedimento sanzionatorio da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (da ora AGCM) per aver realizzato un'intesa restrittiva della concorrenza?
llegittimità - Controversie - Incarico legale - Associazione temporanea di scopo - Impugnazione - Motivi di fondatezza - Competenza del dirigente - Art. 107, TUEL - Art. 4 dell'ordinamento forense - Non consentita imposizione di obbligo di costituire associazione di avvocati
È illegittima la previsione di un compenso onnicomprensivo e sproporzionato al valore delle controversie da affidare, così come è illegittima la preclusione del conferimento dell’incarico legale a soggetti che svolgono attività associativa.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Sussiste la legittimazione dell'ordine professionale, nella specie l'ordine degli avvocati, ad agire contro procedure di evidenza pubblica ritenute lesive dell'interesse istituzionalizzato della categoria da esso rappresentata, che non è identificabile con la mera sommatoria degli interessi individuali dei singoli appartenenti e, pertanto, non è condizionato da eventuali conflitti tra questi ultimi.
LA QUESTIONE Il mero profilo del non adeguato perseguimento delle sue finalità istituzionali da parte di una società mista è congruo e ragionevole per giustificare, dal punto di vista dell'ente pubblico, la decisione di dar luogo al suo scioglimento. Nel caso di specie, difetta il requisito dell'economicità della gestione, la delibera rileva a questo riguardo che "le attuali condizioni economiche previste dai patti parasociali e dallo statuto sono antieconomiche e di fatto spossessano il Comune da ogni beneficio economico".
L'ANALISI DELLA DECISIONE Molteplici sono stati i tentativi del legislatore susseguitisi nell'ultimo decennio volti al ridimensionamento del fenomeno delle partecipazioni societarie pubbliche, inizialmente finalizzato a sostenere il mercato soprattutto nel settore dei servizi pubblici essenziali e scarsamente remunerativi, per poi divenire una delle principali cause dell'emorragia dell'erario e del malaffare politico.